Pulcher – Episodio 2: “Le prime foglie”

Bollettino di guerra: il 5 Giugno dell’Anno Domini 1067 le truppe foggiane impongono una sconfitta al Sultano in persona.

Diario di Fafonzo I Candelaro, Conte di Foggia

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5 Luglio 1071 – Cannae, corte del Duca Robert I di Puglia

L’uomo a cui ho giurato fedeltà: Robert I d’Altavilla, duca di Puglia e di Calabria. Cacchio però, la moglie potrebbe essere sua figlia.

Constantine ha partorito un altro bambino! Lo abbiamo chiamato Giulio. Sono felice come una Pasqua: con due figli maschi più Tonino, la linea di discendenza è più sicura. Adesso devo iniziare a cercar loro delle mogli per aumentare il mio potere e prestigio all’interno del ducato. Nel frattempo il sultano Zirid è morto e un reggente governa aspettando che il legittimo erede, ancora minorenne, compi sedici anni. La guerra procede bene, ma solo grazie agli aiuti dei nostri alleati. Robert si è andato a cacciare in una faccenda più grossa di lui.

6 Giugno 1073 – Lucera

Non c’è due senza tre! Constantine oggi ha sfornato anche Achille. Che brave queste mogli che danno solo figli maschi! A quella festa ho avuto l’occhio lungo. Speriamo solo che quando diventano grandi non iniziano a fare i bastardi tra di loro. Beh, Tonino bastardo già lo è. Ops…

4 Novembre 1075 – Salerno

La guerra è vinta! Il bamboccio che aspira a diventare sultano Zirid si è arreso, e il vecchio Robert è riuscito ad inculargli anche l’isola di Malta, che diventa un suo personale possedimento. Già immagino i festoni sull’isola, con quel marpione di Robert. Ad ogni modo, fa piacere che il Ducato si stia espandendo. A Nord l’Impero fa paura, e indovinate chi è lo stronzo con la provincia più settentrionale del Ducato?

Moneta d’oro col faccione di Robert I d’Altavilla, detto “il Guiscardo”.

12 Dicembre 1078 – Lucera

Constantine ha partorito una femmina. Si interrompe qui la striscia positiva. Non ho capito perché l’abbia voluta chiamare Alienora, “come quella zoccola della tua amante”, testuali parole. Ho paura di mia moglie, adesso. Devo allargare un po’ il giro. Nel frattempo i miei figli crescono sani e forti, compreso Tonino, figlio dell’amante di cui sopra.

Il Ducato sta finalmente vivendo un periodo di pace, dopo la sanguinosa guerra con il sultanato Zirid. Ma l’ultima volta che ho visto Robert non aveva una bella cera. Speriamo che il vecchio vivi ancora a lungo, una crisi di successione adesso sarebbe letale.

19 Novembre 1079 – Chiesa di Venosa

Robert è morto. Dopo mesi di malattia, il caro Duca ci ha lasciati. Suo figlio Bohemond ha ereditato i titoli di Duca di Puglia e Calabria, ma i suoi due fratelli hanno ereditato le ricche contee di Catanzaro e Taranto. Bohemond è nato dal primo matrimonio di Robert, mentre invece i suoi fratelli dal secondo. La loro madre è una serpe, sicuramente sta mettendo loro delle brutte idee in testa. Il problema è che sono troppo deboli e inetti per rovesciare Bohemond, un vero e proprio “figlie e ‘ndrocchie”. Mi piacciono i tipi come lui. Se scoppia qualche casino, sarò dalla sua parte.

9 Dicembre 1080 – Cannae, corte del Duca Bohemond I

La ribellione dei fratelli di Bohemond è stata subito sedata nel sangue. Catanzaro e Taranto sono state assediate e riportate sotto il controllo del Duca. I due stronzi sono stati imprigionati e la loro madre gettata nella miseria. Vediamo se qualche altro kitemmurt vuole ostacolare i nostri piani. Sono felice di avere una completa comunità d’intenti con Bohemond, che mi ha affidato la tesoreria del Ducato come fece a suo tempo Robert, suo padre.

Proprio oggi, mentre analizzavo i bilanci del Ducato qui a Cannae, mi è arrivata una bellissima notizia. La famiglia si allarga con Laluccio, il quarto figlio mio e di Constantine. Che dire, l’albero si inizia a ramificare.

Tonino è diventato maggiorenne, scoprendo un innato talento per l’arte della guerra.

Ho provveduto a nominare Maresciallo mio figlio Tonino. Tatticamente è ineccepibile, ha delle buone idee sia per l’attacco che per la difesa. Questo, inoltre, spero mi aiuti a tenerlo fedele negli anni. In futuro, chissà, potrei sempre includerlo nella linea di successione al trono, se Alessio si dimostrerà un incapace. Per adesso sembra di no, ma è sempre bello avere più opzioni tra cui scegliere.

Il profilo VoltoPergamena di Alessio. Si, lo so, la moglie è una cozza, ma la Ragion di Stato deve prevalere in questi casi.

29 Luglio 1085 – Lecce

Oggi è un giorno di festa per la mia famiglia! Alessio ha compiuto da poco sedici anni e ha sposato la coetanea contessa di Lecce, con il benestare del Duca Bohemond I. E’ diventato così a pieno diritto Conte di Lecce, e quando arriverà la mia ora, potrà ereditare la Contea di Foggia e lasciare entrambi i titoli ad un suo erede, ovvero mio nipote. Ma bisogna andarci piano e stare attenti ad eventuali stronzi rosiconi che potrebbero non essere d’accordo con questo piano. La mia spia è già al lavoro per venire a conoscenza di eventuali sotterfugi.

L’unica cosa che mi preoccupa di Alessio è che sembra interessarsi più di cultura che di affari militari. E’ cupo, sempre immerso nei suoi pensieri. Sembra quasi che voglia accoltellarti non appena gli volti le spalle. Non è molto incline al dialogo infatti. Non prova neanche a convincerti delle sue ragioni. Se sei con lui, bene, altrimenti boh! Meglio tappare i culi prima che piovano supposte.

Però ha un grande pregio: con i soldi ci sa fare. Anche per questo sono sicuro che amministrerà al meglio la sua Lecce, e poi, chissà, anche Foggia.

Col cazzo che abdico!

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Pulcher – Episodio 1: “Le fondamenta di una Dinastia”

Uno sguardo alla mia Contea

Diario di Fafonzo Candelaro, Conte di Foggia

Queste sono le memorie di Fafonzo, capostipite della dinastia dei “Candelaro”. Finalmente sono riuscito a cacciare via il vecchio Conte di Foggia, uno straniero normanno, e grazie al consenso della popolazione ho assunto per me stesso, e dunque per la mia famiglia, il titolo nobiliare. Il mio vecchio ruolo da Capo delle Guardie del castello di Lucera, inoltre, mi permette di avere a disposizione uomini fedeli per stabilizzare la Contea durante i primi anni di governo.

15 Settembre 1066 – Lucera

Lo stemma che ho scelto per la mia dinastia: il cielo nero, come un cattivo presagio; le mura rosse del sangue dei nemici che proveranno a scavalcarle; il mare del Gargano con le sue onde e infine l’elemento che sta a simboleggiare il motto di famiglia: “Pesc ‘o Cul!”

E’ fatta! Il Duca di Puglia, Roberto I d’Altavilla, mi ha ufficialmente riconosciuto come Conte di Foggia, dopo aver giurato sul mio onore di servirlo come leale vassallo. Tutti ora sanno che non sono un semplice usurpatore, ma un servitore del Duca. Certo, non pianifico di rimanere per sempre un subordinato, anzi. E se non ci riuscirò io, saranno i miei figli.

La priorità adesso però è rendere la Contea florida dal punto di vista economico e culturale. Ho grandi programmi e ho già iniziato dei lavori a Lucera, mia proprietà personale, nella città di Foggia e nella diocesi di Siponto.

Ho nominato i miei consiglieri: un cancelliere, un maresciallo, un tesoriere, una spia e un cappellano, che mi devo tenere buono il Papa. Una scomunica adesso sarebbe un regalo ENORME ai miei nemici politici che ancora non hanno ingoiato giù il rospo di vedermi al potere. Rosiconi di merda.

Anche io a mia volta, grazie alle mie capacità gestionali, sono stato nominato “Tesoriere” del Duca di Puglia. Un incarico che sicuramente aumenta la mia reputazione all’interno del Ducato. Tornerà utile quando i suoi vassalli diventeranno i MIEI vassalli.

Un altra grande preoccupazione, adesso, è trovare una moglie. Ho bisogno di legittimare il mio titolo con un erede (anche due magari, si sa mai). Domani sera c’è una festa in una delle proprietà personali del Duca. Speriamo bene.

25 Settembre 1066 – Vieste

Il profilo di mia moglie su VoltoPergamena. Se provate a mettere “Mi piace” vi faccio il culo. Come potete vedere ha delle ottime statistiche militari, per cui potreste morire prima che vi arresti.

Il rimorchio è andato alla grande. Ieri mi sono sposato con Constantine d’Altavilla, parente stretta del Duca. Le strade dei Candelaro e degli Altavilla si intrecciano dunque nel sangue della nostra prole, sebbene loro siano degli stranieri venuti dalle lontane terre della Normandia.

Tutta la Contea è in festa, tranne quegli stronzi dei miei oppositori politici. Per loro sto preparando delle nuove carceri, prive di ogni comfort. Ieri sera prima notte di nozze, alla faccia di chi mi vuole male. Ho trovato un bel posto qui a Vieste, sul Gargano. Il tempo è ancora buono, si può stare tranquillamente a cazzeggiare in spiaggia. Constantine è tranquilla, per adesso. Non mi fido ancora di lei, ma tant’è, questo passa in convento.

Il vescovo di Siponto ha celebrato la messa, ma non mi sembrava particolarmente contento, per lui ho già pronta l’unica cella con crocifisso. Sono un Signore.

Un messaggero tuttavia stamattina all’alba mi ha portato un messaggio. A Sud, in Sicilia, pare che i Mori stiano radunando un esercito e in primavera potrebbero attaccare Messina, ultima roccaforte cristiana sull’isola. Tra poco voleranno cazzi, e sarà meglio farsi trovare pronti. Dopo pranzo prendo Mercedes, il mio cavallo, e torno a Lucera a mettere in preallarme le truppe.

Le mie truppe accorrono in aiuto del Duca. Se non mi dà una buona parte del bottino lo ammazzo.

9 Gennaio 1067 – Lucera

Oh cazzo. Il sultano Tomim I Zirid è sbarcato a Salerno con ingenti truppe. Ha avuto culo con le condizioni meteo. Su Cinguettio la propaganda islamica del suo regime sta già mettendo i primi dipinti di Tomim che assedia Salerno. Con tutti i bastardi che fanno RC (Re-Cinguettio), l’hashtag #SalernoNeedsTomimI è già diventato un Top Trend. Che figura di merda, tocca andare ad aiutare quello stronzo del Conte di Salerno, che tra l’altro mi sta pure sul cazzo. Ovviamente il Duca Robert di Puglia è subito corso in suo aiuto. Bari e Salerno, due merde un odio eterno.

Prendo il comando dei miei uomini, circa 200, e in autonomia mi prendo il compito di seguire e stanare le piccole bande di nemici che si allontanano dall’esercito di Tomim, che consta di più di 1000 uomini, per adesso. Il Ducato è riuscito a raggranellare circa 800 uomini, ma non bastano: pare che il Re di Croazia, alleato di Robert, verrà a pararci il culo con circa 3000 uomini. Speriamo. Non voglio i musulmani a Foggia per colpa di un salernitano.

 14 Luglio 1069 – Lucera

L’intera Contea è in festa! E’ nato Alessio, il mio erede! In realtà non posso dire che sia il mio primo figlio maschio, ma questa è una vicenda delicata.

Ho avuto un love-affair con una mia cortigiana, tale Alienora de Foggia, ed è spuntato Tonino, mio primo figlio. Ho evitato di umiliare pubblicamente Alienora riconoscendolo come mio figlio, dunque appartenente ai Candelaro, ma non l’ho legittimato dunque non potrà ereditare un cazzo. E’ stata una via di mezzo per conciliare le posizioni di Constantine e di Alienora. Adesso con Alessio le cose sono perfettamente a posto. Comunque Tonino è sempre sangue del mio sangue, e cercherò di renderlo leale e riconoscente nei miei confronti.

Non vi nego che Constantine sia un po’ incazzata per la mia storia con Alienora: la tesi delle semplici “cene eleganti” è tragicamente naufragata al quarto mese di gravidanza, quando ormai non c’era più niente da fare. Le ho promesso comunque che tali incidenti non si ripeteranno più. Anche perché mi ha puntato un coltello alla gola, quella zanniera. Ma è comunque mia moglie, e mi servono altri eredi.

Nel frattempo la guerra con il sultanato Zirid va avanti. Le truppe croate ci stanno tenendo a galla. Quel cazzone di Robert deve iniziare a capire che non possiamo sfidare nemici troppo forti. Non aveva senso entrare in guerra a fianco del salernitano.

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Pulcher – Presentazione

Un saluto a tutti i lettori di Chi-Quadro.

In tempi di rinnovamento, ho tante idee in testa e una di queste è “Pulcher”. Con calma adesso vi spiego di cosa si tratta prima che iniziate a perdervi nel mio “latinorum” come degli stronzi.

Ultimamente le notizie di attualità sono così monotone (scandali, cazzate del governo, crisi ecc. ecc.) che non ho tanta voglia di scrivere su questi argomenti, come sicuramente avrete notato. Di qua l’idea di coniugare un passatempo, come può essere la scrittura di un articolo, con un altro, ovvero un’avventura videoludica. Dall’incontro di questi due mondi è stato ideato “Pulcher”.

Racconterò le avventure della dinastia dei “Candelaro”, che con un colpo di mano hanno preso il possesso della povera contea di Foggia, nel Ducato di Puglia. Il set per queste avventure è fornito dal videogame “Crusader Kings II”, di Paradox Entertainment. Questo gioco, per me un vero e proprio capolavoro nel suo genere: intreccia infatti elementi gestionali economici e militari con una profonda introspezione sulla vita di corte e quindi su ogni tipo di intrigo possibile e immaginabile. Da qui l’idea di seguire passo passo l’evoluzione della dinastia “Candelaro”. Non ho un obiettivo preciso, ho ancora poca esperienza in questo gioco quindi cercherò di sopravvivere e piano piano farmi strada in un mondo ostile come quello medievale.

Prometto a voi lettori che non userò trucchi e non caricherò mai un salvataggio se qualcosa va storto: le sciagure saranno sicuramente più divertenti ed esilaranti che conquistare il mondo intero. Il potenziale c’è. Vediamo come va questo esperimento. La difficoltà sarà settata su “Normale”, sperando di non venire asfaltato nei primi anni e dunque finire in modo inglorioso questo racconto.

Buona lettura!

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Worth a Retweet! (Nr. 1)

Mi è venuta un’idea per una nuova rubrica utile nei periodi di “crisi creativa” in cui partorire un articolo degno del blog sembra impossibile, per qualunque motivo.

Meglio dare spazio a chi, invece, di creatività ne ha avuta e su twitter ha scritto qualcosa che mi è piaciuto e ho istantaneamente “retwittato”.

Ad essere menzionati nel primo numero di “Worth a Retweet” sono @honeyrun @questocazzo e @frandiben!

Alla prossima!

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Inserire un titolo – Episodio II

Chi aveva davanti? Com’era fatto il suo nemico? Se non si trovasse dall’altra parte del campo, magari potrebbero essere buoni amici. Commilitoni, colleghi, fratelli. Non ha mai capito perché un uomo debba avere dei nemici. Perché c’è sempre odio verso il prossimo. Perché nasce l’invidia. Non è semplicemente la domanda che si ponevano i filosofi sull’esistenza del Male. Lui si chiedeva perché dovesse esistere il “Male tra gli uomini”, questo odio tra esemplari della stessa specie una volta che viene a mancare la spinta evolutiva alla sopravvivenza come accade in società.

Non è il giovane leone che ammazza i cuccioli del vecchio capo appena sconfitto per affermare la sua supremazia. L’uomo è come Crono, che divora i suoi stessi figli per paura che possano detronizzarlo così come lui ha fatto con suo padre. Egoismo e arroganza. Sono queste due caratteristiche prettamente umane che rappresenteranno la Fine di tutto ciò che conosciamo. Ne è convinto.

Per questo teme che, in realtà, il vero nemico sia quello che trova quando si mette davanti allo specchio. Riuscire a vincere la battaglia contro sé stessi è la conditio sine qua non si ha la possibilità di battere l’avversario. La paura tuttavia rimane. Prima dello scontro supremo tutti provano quel brivido di adrenalina e frenetico stato mentale che apre la strada ad una spaventosa freddezza e capacità di concentrazione. Si continua ad avere paura, ma quel sentimento è sopraffatto da uno straordinario spirito di sopravvivenza che ti mantiene a galla anche quando tutto sembra presagire il più nefasto dei naufragi.

La disciplina e l’addestramento possono aiutare, ma nulla può sostituire l’esperienza e le ferite passate. Ad ogni sguardo che concedi loro, ti ricordano di quella volta in cui ci è mancato davvero poco, in cui sei finito così pericolosamente sull’orlo del baratro. E’ stata fortuna, o semplicemente non sei stato ancora più sfortunato? La prima risposta ti porta a rischiare di meno, la seconda ti lascia la possibilità di osare ancora un po’, di portare avanti un metro alla volta il limite che credevi esistere tra imperizia e cattiva sorte.

Non c’è coraggio nell’osare quando non si hanno altre opportunità. Se ci si ritrova con le spalle al muro, vuol dire che probabilmente si è sbagliato qualcosa in precedenza e ormai sei spacciato. Per questo è sempre sceso in campo quando aveva anche la possibilità di salvare la pelle. Bisogna sempre avere qualcosa da perdere, così da avere la facoltà di decidere ed essere convinti della propria scelta.

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