4 Aprile 2013 – Pamplona
Tappa breve e fredda. L’idea è quella di avere un po’ di tempo per visitare la prima grande città che si incrocia sul cammino: Pamplona. Famosa per la festa di San Firmino e i suoi encierros, quando i tori vengono fatti correre per le strade della città, è uno dei simboli della Euskal Herria (i Paesi Baschi).
Spesso infatti abbiamo incrociato scritte sui muri poco lusinghiere nei confronti della Spagna, e slogan a favore dell’indipendenza basca. Credo che, tuttavia, nelle regioni basche che si affacciano sul Golfo di Biscaglia, il sentimento indipendentista sia più marcato.
Tappa decisamente materasso, ma comunque i piedi e i muscoli fanno male. Io e Caleb siamo arrivati alle 11:35 e l’albergue era ancora chiuso!
Abbiamo approfittato per fare un primo giro esplorativo e quindi per pranzare. […]
Non credo che manderò delle cartoline. Non sono un turista in questo mese.
Un episodio curioso: io e Caleb ci fermiamo a metà mattinata per mangiare qualcosa in un bar. Ci fiondiamo con naturalezza sui panini con frittata e salsiccia. Saranno le dieci, ma ho già una fame da lupi. La cosa strana è che da bere io prendo una birra e lui un caffè “americano”. Ci guardiamo con aria sorpresa, lui come a dire: “Davvero vuoi bere una birra?” e io: “Davvero vuoi bere un caffé?”. Scopro infatti che in Kansas (e credo generalmente negli USA) di solito non si beve birra prima di ora di pranzo. Io invece gli spiego di quanto sia discutibile l’abbinamento tra il sapore dolce del caffè e quello piccante della salsiccia contenuta nella frittata del panino.
Il tutto verrà concluso con una delle mie frasi più usate durante il Cammino: “You’re from the New World. You are barbarians, you cannot understand” [Sei del Nuovo Mondo. Voi siete barbari, non potete capire].
Arrivati poco dopo a Pamplona, sono riuscito a tagliarmi i capelli molto corti, utili per non girare coi capelli bagnati dopo la consueta doccia a fine tappa, con il freddo che ci ha accompagnato in questi primi giorni.
Nel pomeriggio abbiamo reincrociato Sparky e deciso di mangiare tutti e tre insieme. Ho cucinato per loro dei tortellini al ragù che hanno decisamente apprezzato, anche se purtroppo il ragù era uno di quelli pronti. La mia cucina è stata comunque apprezzata: quando ho lasciato i fornelli con i tre piatti in mano avevo gli occhi di tutti gli astanti addosso, non solo quelli di Caleb e Sparky. Gli altri probabilmente rosicavano, rattristiti dai loro risottini disidratati in busta.
Grazie a Sparky ho assaggiato per la prima volta un avocado e mangiato degli spinaci crudi, come se fossero foglie di insalata. Devo ammettere che gli spinaci crudi non sono niente male.
La cena è stata molto divertente, con lunghe chiacchierate e ulteriore conoscenza reciproca tra me Caleb e Sparky. Nel pomeriggio sono inoltre riuscito a lavare completamente l’uniforme e ad asciugarla grazie a delle asciugatrici a gettoni. E’ sempre bello poter indossare l’uniforme pulita ed in ordine.
Una buona parte del gruppo del giorno precedente si è fermato a Cizur Menor, ad ulteriori 4 Km da Pamplona. Posso dire che è una scelta logica e corretta vista la lunghezza della tappa odierna, ma ero troppo curioso di vedere Pamplona e passare qualche ora tra le sue strade.
L’impressione è quella di aver camminato un po’ troppo poco oggi, ma comunque avevo già programmato che i primi giorni fino a Puente la Reina fossero una specie di allenamento, senza tirare troppo, visto che gli impegni di tesi e la laurea mi avevano tolto qualunque tempo possibile per prepararmi fisicamente in Italia.
Prima di tutto: Listen to your body, ascolta il tuo corpo. Strafare all’inizio è sempre pericoloso, come ci hanno ricordato le numerose tombe di pellegrini morti sul Cammino, incrociate lungo la strada.