Rover Journey Portogallo – Giorno 4

Vista dalla tenda.

Vista dalla tenda.

Aprire il copri-tenda e trovarsi di fronte un’altalena e dopo di questa l’oceano: è così che ci siamo svegliati stamani dopo una bella serata sulla spiaggia. Il forte vento non ci ha permesso di dormire indisturbati ma soltanto di acuire diversi dolori alla schiena e al collo che abbiamo ereditato dalla lezione di surf a Costa de Caparica.

Un bagno nell’oceano ci ha permesso di resettare dolori e cervello, prima di metterci in viaggio verso l’Alentejo. Una volta presa la strada che connette tutte le spiagge tra di loro, il gioco è fatto.

Dopo una sosta pranzo a Setubal, con calamaro fritto e baccalà, la prima tappa “bagnone” (per dirla alla Giampaolo) è stata la Costa de Santo André. Bellissima spiaggia con delle dune che dividono la violenza dell’oceano dalla tranquillità della laguna. 

Per la prima volta ho dovuto affrontare delle onde più alte di me che si infrangevano senza sosta contro il ripido bagnasciuga. Una lotta continua e divertente, ma estenuante. Spesso mi sono ritrovato a rotolare nell’acqua, trascinato dalla potenza delle onde, o a spiaggiarmi malamente dopo aver perso l’equilibrio. Che bello!

Dopo aver esorcizzato il trauma con delle birre, polipo e lumache, ci siamo indirizzati verso le spiagge che dividono Setubal da Porto Covo, luogo da cui scrivo e dove pernotteremo.

Bellissimi paesaggi e tramonto da fotografia. Stanotte prepareremo qualcosa per conto nostro, stapperemo una bottiglia di vino, e continueremo a parlare di donne, scienza e filosofia.

Domani, la meta è Sagres, alla punta che divide la costa occidentale del Portogallo da quella meridionale. Questi sono i piani, ma non è detto che l’oceano possa cambiarli in corso d’opera.

Buonanotte.

Giorno 5 –>

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Rover Journey Portogallo – Giorno 3

Amici in spiaggia

Amici in spiaggia

Scrivo da un bar sulla spiaggia di Portinho de Arrábida. Sono le otto e mezza e ci apprestiamo ad ordinare delle birre e lumache d’ordinanza (classico aperitivo qui in Portogallo).

In tarda mattinata, la tanto attesa lezione di surf è stata completata con successo e grande divertimento. Massimiliano e io eravamo alle primissime armi, mentre invece Giampaolo era già alla terza lezione.

L’obiettivo principale era non affogare ed è stato completato. Il momento in cui l’onda ti “prende” e ti porta in viaggio verso riva ti fa rilasciare parecchia adrenalina. Salire sulla tavole si è rivelato più difficile del previsto: oltre ad un discreto allenamento fisico, sono richieste anche delle buone doti di bilanciamento per rimanere in equilibrio sulla tavola.

E’ stato davvero una bella esperienza e la raccomando a occhi chiusi.

Dopo un bel pranzo, ci siamo concessi un pomeriggio di mare classico prima di metterci in viaggio per un’oretta verso sud, vicino Setubal. Portino de Arràbida è nel mezzo di un parco naturale con spiagge incastonate tra ripide scogliere con tanta vegetazione bassa, quasi mediterranea.

(Nel frattempo sono venuti fuori due maiali selvatici, o forse cinghiali, sulla spiaggia a cercare cibo: che scene)

La giornata è stata rilassante. Dopo queste birre monteremo le tende e le amache sulla spiaggia sfruttando gli ultimi minuti di luce dopo il tramonto.

L’idea è quella di fare un fuoco, suonare e fare discorsi, grandi o piccoli che siano.

Domani ci dirigeremo verso la regione dell’Alentejo, per cercare un’altra spiaggia da esplorare. La luna, ancora piena, è spuntata poco sopra un isolotto roccioso a cento metri dal bagnasciuga. I gabbiani e le zanzare si sprecano.

La serata è appena iniziata.

Giorno 4 –>

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Rover Journey Portogallo – Giorno 2

Birra post-bagno: un classico.

Birra post-bagno: un classico.

Una giornata di viaggio “pura” volge al termine: siamo partiti dal Nord, selvaggio e affascinante, con Nazaré investita da una coltre di umidità fine e densa che ricordava la nebbia padana. Dopo una veloce spesa, siamo partiti a sorpresa in direzione Fatima.

Il famoso santuario mariano dista infatti una mezz’oretta di macchina da Nazaré. Dopo numerose pressioni da parte di Giampaolo, che lui ovviamente negava, nega e negherà fino alla morte, il caravan Indie Camper ha trovato parcheggio a poche decine di metri dall’ingresso del luogo di culto.

La visita è stata abbastanza rilassante: abbiamo anche trovato il tempo per montare le amache proprio dietro l’abside e riposare approfittando della tranquillità trasmessa dal santuario.

Passate le ore più calde della giornata, ci siamo rimessi in viaggio in direzione Costa de Caparica: ribattezzata in maniera indegna da Massimiliano come “la Siponto di Lisbona”.

Questo tragitto è stato caratterizzato dal mio pungente scetticismo nei confronti di ogni promessa di Giampaolo, puntualmente smentita dalla realtà dei fatti, e dai coloriti racconti delle recenti imprese (o disfatte) romantiche di Massimiliano.

Tra le note sicuramente positive possiamo inserire il passaggio sul ponte del 25 Aprile di Lisbona, uno dei più lunghi d’Europa, e l’aver osservato Giampaolo chiedere ad un portoghese esterrefatto come fare rifornimento di benzina ad un self-service.

Gli scleri sono stati tuttavia ampiamente ripagati quando siamo riusciti, ormai al tramonto, a buttarci finalmente nell’oceano. Sia io che Massimiliano abbiamo preso familiarità con le onde che domani cercheremo di domare su una tavola da surf per la prima volta.

Giampaolo lo sta ripetendo da tempo: “Ragazzi, martedì alle 10:00 abbiamo la lezione di surf. Non avete idea di quello che vi aspetta”. E non ne vogliamo una.

Pochi istanti prima che arrivi un’onda, sceglieremo se lasciarci trasportare oppure se provare a cavalcarla: a pensarci bene, è una scelta che ci capita di fare spesso anche quando siamo lontani dal mare, nella vita di tutti i giorni. 

E, come sempre, ci faremo trovare pronti.

Giorno 3 –>

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Rover Journey Portogallo – Giorno 1

Al chiaro di luna, località Nazaré. Massimiliano intona qualche calma melodia con la chitarra mentre Giampaolo è seduto di traverso su una sedia da campo. Il rumore dell’oceano fa da sfondo alla prima serata di questa “Rover Journey” tra noi tre.

Salutati alcuni amici portoghesi con cui abbiamo condiviso la cena e due bottiglie di rosso autoctono, è tempo di silenzi e riflessioni.

E pensare che la giornata era partita in modo caotico dopo una nottata di festeggiamenti al Miradouro Santa Caterina, un belvedere nel centro di Lisbona. Vista sul fiume Tejo, musica dal vivo e tanta gente che balla a piedi scalzi tra una birra e una Caipirinha.

Pura improvvisazione: croce e delizia di quest’oggi.

(Difficile concentrarsi con Massimiliano che esterna la sua omosessualità neanche troppo latente e Giampaolo che propone senza successi di condividere una delle sue “bombette” d’erba)

Sembrava tutto perso dopo esser stati respinti malamente dal banco noleggi auto dell’aeroporto di Lisbona. Una vera e propria farsa: chi aveva una carta di credito non aveva la patente e viceversa.

Giampaolo fa e disfa: dopo aver organizzato, o meglio non organizzato, il noleggio fallito, tira fuori un maestoso coniglio dal cilindro e riesce ad assicurarci un caravan.

Ci siamo.

Località Nazaré La luna piena concilia la chitarra, il vino e il rumore incessante delle onde dell’oceano Atlantico. Siamo in viaggio.

Giorno 2 –>

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Heartbeat

Still alive.
#MakeChiQuadroGreatAgain

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