Scrivo da un bar sulla spiaggia di Portinho de Arrábida. Sono le otto e mezza e ci apprestiamo ad ordinare delle birre e lumache d’ordinanza (classico aperitivo qui in Portogallo).
In tarda mattinata, la tanto attesa lezione di surf è stata completata con successo e grande divertimento. Massimiliano e io eravamo alle primissime armi, mentre invece Giampaolo era già alla terza lezione.
L’obiettivo principale era non affogare ed è stato completato. Il momento in cui l’onda ti “prende” e ti porta in viaggio verso riva ti fa rilasciare parecchia adrenalina. Salire sulla tavole si è rivelato più difficile del previsto: oltre ad un discreto allenamento fisico, sono richieste anche delle buone doti di bilanciamento per rimanere in equilibrio sulla tavola.
E’ stato davvero una bella esperienza e la raccomando a occhi chiusi.
Dopo un bel pranzo, ci siamo concessi un pomeriggio di mare classico prima di metterci in viaggio per un’oretta verso sud, vicino Setubal. Portino de Arràbida è nel mezzo di un parco naturale con spiagge incastonate tra ripide scogliere con tanta vegetazione bassa, quasi mediterranea.
(Nel frattempo sono venuti fuori due maiali selvatici, o forse cinghiali, sulla spiaggia a cercare cibo: che scene)
La giornata è stata rilassante. Dopo queste birre monteremo le tende e le amache sulla spiaggia sfruttando gli ultimi minuti di luce dopo il tramonto.
L’idea è quella di fare un fuoco, suonare e fare discorsi, grandi o piccoli che siano.
Domani ci dirigeremo verso la regione dell’Alentejo, per cercare un’altra spiaggia da esplorare. La luna, ancora piena, è spuntata poco sopra un isolotto roccioso a cento metri dal bagnasciuga. I gabbiani e le zanzare si sprecano.
La serata è appena iniziata.