3 Aprile 2013 – Larrasoaña
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Io e Caleb siamo in marcia intorno alle 07:00, come concordato. Appena usciti dal paese si trova un incoraggiante cartello (link ad immagine non mia) che ti ricorda che la tua meta finale, Santiago de Compostela, è distante 790 Km. Purtroppo non sono riuscito ad avere una foto decente del cartello perché alle sette era ancora buio pesto. Il Sole è arrivato all’improvviso dopo una mezz’oretta, come se qualcuno avesse deciso di accendere la luce. Evidentemente eravamo all’ombra di qualche montagna perché io e Caleb siamo rimasti molto sorpresi da questo cambio repentino.
La marcia è proseguita con ordine, senza intoppi. Pausa colazione in un paesino e pausa pranzo a Zubiri, dove ci ha raggiunto Sparky.
Siamo quasi arrivati a fine tappa, ho camminato con Caleb e sono contento di non essere da solo.
Molti sali-scendi, adesso siamo a meno di 6 Km dalla meta, ma dovrebbe essere tutta pianura.
Inutile specificare che non sarà tutta pianura, ma comunque niente di eclatante. Arrivati all’albergue municipale di Larrasoaña, ci accorgiamo che la struttura non è proprio delle migliori, anzi. Penso abbia universalmente conquistato il premio “Albergue di Merda 2013”, ex-aequo con quello di Redecilla del Camino, di cui vi parlerò più avanti.
Due bagni, due docce con acqua non proprio calda e dormitorio piccolo e affollato.
Io e Caleb siamo andati a mangiare nella locale taverna, con classico Menu del Peregrino dove abbiamo conosciuto altra gente e un nutrito gruppo di irlandesi.
Abbiamo cenato tutti insieme e poi un po’ di baldoria nell’albergue fino alle 22:00. Ho cantato “Briganti se more” quando mi hanno chiesto una canzone italiana.
Nel frattempo ho fatto amicizia anche con Salomon, Sasha e il loro gruppetto, con canti e abbondanti bicchieri di vino per almeno un’oretta e mezza. Bella serata, una di quelle che ti rendono il Cammino più felice e meno amaro. E’ incoraggiante iniziare a sentire quello spirito di fratellanza tra pellegrini, fino a poche ore prima perfetti sconosciuti.
Il giorno seguente sono d’accordo con Caleb per camminare ancora insieme. Abbiamo un passo simile in questi giorni e la compagnia è (quasi) sempre ben accetta. Parliamo molto durante le ore di marcia, ci conosciamo e conosciamo le abitudini dei rispettivi paesi. Grande curiosità di visitare gli Stati Uniti e vedere cosa c’è oltre l’Oceano.
Ricordo con piacere quando sono scoppiato a ridergli in faccia perché guardando un edificio, Caleb ha esclamato: “This is older than the U.S.” (Questo è più vecchio degli Stati Uniti) e io gli ho ribattuto: “You’re in Europe buddy, pretty much everything here is older than the U.S.” (Sei in Europa amico, quasi tutto qui è più vecchio degli Stati Uniti).
Ci siamo guardati in faccia ridendo, e poi di nuovo giù con lo sguardo ai piedi che, passo dopo passo, ti fanno avvicinare alla meta.