La domenica (sportiva) perfetta

“P1, TANTA ROBA”: Non si può descrivere meglio il GP d’Europa 2012

Oggi è uno di quei giorni in cui, se vivessi all’estero, avrei tinto le pareti della mia casa tutta tricolore.

Un monumentale Fernando Alonso ha vinto il GP d’Europa a Valencia, a casa sua in Spagna. Un delirio, fortissime emozioni. La gara l’avete vista, e se non l’avete fatto guardatevi gli highlights o il “Race Edit” sul sito Formula1.com appena viene pubblicato. Veramente epico.

Come in Malesia, arriva una vittoria che premia l’esperienza e lo spirito guerriero di Fernando, che si è mangiato ad uno ad uno tutti gli avversari. Innegabile l’aiutino della RedBull, con il guasto a Vettel, e innegabile la goduria quando Hamilton è stato speronato da Maldonado: si è fatto perdonare la vittoria a Barcellona ai danni di Alonso! Molto antisportivo, ma per la McLaren riesco a mettere da parte la mia solita lealtà nel gioco.

Sono stato sinceramente contento anche del podio con Raikkonen e soprattutto Michael Schumacher, il vecchio Kaiser ha battuto un colpo e dimostrato che ha ancora la classe e la grinta del campione ammirato in Ferrari. Qualcuno aveva dei dubbi?

A completare la “Domenica sportiva perfetta” ci ha pensato poi la Nazionale di Prandelli, con la sua bella prestazione contro un Inghilterra inesistente e che non avrebbe mai meritato il passaggio alle semifinali.

Avanti così! Di rigore, ma meglio che fuori. Preoccupano gli affaticamenti e il riposo maggiore dei tedeschi rispetto a noi. Dobbiamo confidare nel nostro orgoglio e nella nostra tradizione calcistica, per sperare di strappare un risultato dignitoso ad una Germania che, onestamente, fa davvero paura quest’anno.

Credo che saremo gli unici a poter evitare che conquistino il titolo. Proviamoci!

Nel frattempo, registriamo nella memoria questi bei ricordi. Serviranno nei tempi di “magra”. Adesso le mie speranze maggiori sono rivolte alla Formula 1, con la Ferrari che non vince un campionato piloti dal 2007.

La nave iridata è ancorata al porto di Valencia adesso: restiamo a bordo, cazzo!

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Una nuova veste grafica

La vecchia grafica di Chi-quadro. Ci sono affezionato, ma avevo voglia di cambiare.

Il passo che meditavo da tempo è stato compiuto: dopo quasi due anni Chi-quadro cambia faccia. Meno grigio, più colori, una foto che mi rappresenta come “header”. Indice del cambiamento che Chi-quadro ha pian piano subito negli ultimi mesi: più blog e meno notiziario, con meno articoli ma più significativi. Non è stata una scelta facile: cambiando si corrono dei rischi ma ormai ero convinto da tempo che ci fosse bisogno di una ringiovanita.

Il nuovo layout grafico mi tentava già da tempo, ma adesso con le nuove opzioni di personalizzazione di WordPress (versione 3.4) si può facilmente rendere unico il proprio sito web, e così ho fatto. La voglia di avventura che mi ha investito dopo l’esperienza del Cammino di Santiago la scorsa estate, inoltre, mi faceva apparire troppo “borghese” la vecchia grafica. E quindi zack! Via l’inchiostro, dentro l’erba.

E voi cosa ne pensate, vi piace? Se sì, cosa? Se no, perché? Fatevi sentire.

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Tecnologie Fisiche Innovative: un bilancio finale

Locandina del Corso di Laurea in Fisica - indirizzo Tecnologie Fisiche Innovative

Siamo vicini ai “titoli di coda”: l’esperienza TFI (Tecnologie Fisiche Innovative) sta per giungere al termine con la conclusione dell’ultimo esame in azienda il 25 giugno. Un’esperienza che finirà non solo per me, ma per tutti. Già dal 2010, infatti, non è più possibile immatricolarsi nel Corso di Laurea in Fisica a indirizzo TFI.

Un vero peccato perché a mio avviso era tutto pensato in modo ottimale: formazione scientifica di base, con un anno e mezzo comune all’indirizzo classico in “Fisica e Astrofisica” e poi ben sei esperienze in azienda per iniziare ad entrare in un mondo del lavoro che chiede sempre giovani nati “già imparati”. Non so quanti neolaureati possano vantare sei mesi di esperienza lavorativa in grosse aziende come Marposs, IMA, GD, Bonfiglioli, Pelliconi, TMC e via dicendo: in quest’ottica TFI è di sicuro una carta vincente.

Eppure io e i miei tre valorosi colleghi saremo gli ultimi della nostra specie. Dopo di noi il nulla. La nave TFI affonderà sotto i siluri dei tagli all’Istruzione pubblica e delle scelte che l’Università di Ferrara deve attuare se vuole continuare a galleggiare finanziariamente. I primi a venir tagliati fuori sono quei corsi dove gli studenti non coprono, con le tasse, le spese che l’Università deve affrontare per garantire il mantenimento del Corso di Laurea, anche quando sono presenti delle peculiarità a livello nazionale, come appunto TFI. Continueranno a sopravvivere le Lauree-gregge, piene di studenti che foraggeranno ancora a lungo le tesoreria dell’Università. Si perderà quel valore aggiunto di prestigio e unicità che possono dare la ricerca dipartimentale e la presenza di “punte di diamante” che hanno reso l’Università di Ferrara appetibile nonostante sia stretta tra due “Mammasantissime” come Padova e Bologna.

Ma tant’è, la decisione è stata presa, per adesso a TFI sarà staccata la spina in attesa di tempi migliori. C’è da dire che comunque anche da parte delle matricole questo indirizzo è stato molto ignorato. Quando ne parli con qualcuno tutti si dimostrano interessati e apprezzano molto l’idea, ma poi nessuno si immatricola. Forse spaventa un po’ l’accostamento psicologico al CdL in Fisica, ma a mio avviso è una possibilità che va (andava?) sfruttata al massimo.

Parlando più in dettaglio della mia esperienza, posso dire di sentirmi notevolmente arricchito dopo aver passato tre mesi in Marposs, due in TMC e uno in Pelliconi. Certo, non tutti i mesi sono stati uguali, non tutti i Progetti che ci sono stati affidati sono stati ugualmente gratificanti, ma un paio di lavori ben piazzati hanno contribuito in maniera decisiva alla creazione di una mia professionalità e anche di reputazione all’interno di queste aziende. Un jolly che ovviamente spero di poter sfruttare quando, dopo la laurea, inizierò a cercare lavoro. A differenza della grande maggioranza di neolaureati, che non ha idea di come funzioni all’interno un’azienda, posso dire di avere un po’ più malizia e conoscere pregi e difetti dello “stare in ufficio”, anche se in modo più morbido rispetto all’essere un vero e proprio dipendente.

Tutto questo è stato possibile grazie al GROSSO e continuo impegno di Chiara Tonelli, che pubblicamente ringrazio, e della Fondazione Aldini Valeriani di Bologna, i quali hanno messo sempre a disposizione la loro esperienza e il loro patrimonio di buone relazioni con le aziende del bolognese e della sua “packaging valley”: una mediazione indispensabile e senza la quale è impossibile pensare al progetto TFI, anche in futuro.

Un futuro che non mi coinvolgerà direttamente, ma che spero possa far tornare in discussione l’adozione di questo indirizzo o CdL. Servono i fondi, c’è bisogno di un Governo che investa nell’istruzione e nella ricerca. Questo è il futuro. Il resto sono solo chiacchiere e vitalizi.

Chiacchiere e vitalizi.

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Una pagina bianca (la seconda) per l’istruzione

La "Pagina bianca" in versione finale: uno spettacolo e una grande vittoria per l'arte collettiva, la cultura e l'istruzione.

Anche quest’anno, come e meglio dell’anno scorso, a Ferrara è stata allestita una “Pagina bianca per l’istruzione” grazie all’idea di Ivan (artista milanese, qui il suo sito) e all’impegno degli straordinari ragazzi di Rete Universitaria Attiva – UdU Ferrara.

Anche quest’anno mi sono messo a disposizione dal punto di vista organizzativo spiegando alla gente in cosa consistesse l’iniziativa e invitando tutti, dai bambini ai nonni, dai punk alle suore, a scrivere qualcosa e a lasciare la propria traccia. E l’hanno fatto! Tutto il “Listone” di Piazza Trento e Trieste è stato coperto da un enorme foglio bianco e disseminato di pennelli e ciotole di vernice pronte ad essere utilizzate. In poche ore lo spettacolo era già quello che potete vedere in foto. Un’enorme e bellissima espressione di “arte collettiva” che ha incuriosito e, spero, sensibilizzato la cittadinanza sui temi dell’istruzione pubblica.

"Per niente scossi": uno dei miei contributi alla pagina bianca.

Molto sentito è stato anche il tema “terremoto”: parecchi messaggi di incoraggiamento e di amore verso Ferrara e l’Emilia sono stati lasciati per tutto il foglio. Abbiamo organizzato anche una raccolta fondi il cui ricavo sarà versato sul c/c della Regione Emilia Romagna.

E’ stata dunque una bellissima giornata, mi ha fatto piacere parlare e discutere con parecchia gente mentre distribuivo volantini per presentare l’iniziativa e invogliare tutti a scrivere qualcosa.

Un sentito grazie va ai “milanesi” Ivan e Chiara e ovviamente a tutti i ragazzi di RUA che hanno sacrificato tempo e fatica per far sì che venisse fuori qualcosa di buono. E’ stato un ottimo lavoro, sono contento di aver fatto la mia parte e di averci messo la faccia anche stavolta.

Chissà che l’anno prossimo non venga fuori qualcosa di ancora migliore!

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Prime impressioni sulla nuova Beta di Volunia

Il logo di Volunia

Ieri, Giovedì 7 Giugno, mi è arrivato l’invito a diventare uno dei “Power User” di Volunia, il nuovo motore di ricerca tutto italiano ideato da Marchiori. Ricordavo la presentazione di Febbraio, accolta come un flop da tutti i principali siti di news del mondo informatico, e quindi ho accettato incuriosito di iscrivermi.

Il 14 Giugno tutti potranno iscriversi, quindi il mio status da privilegiato durerà poco, ma non mi importa. Mi importa invece che Volunia faccia breccia nell’uso quotidiano perché lo ritengo molto interessante. Va detto che prima di iniziare ad utilizzare Volunia, conviene dare un’occhiata alle cosiddette “Impostazioni Social” per trovare l’assetto più adeguato ai propri gusti in ambito “Privacy”.

Una volta che si è trovata la tranquillità da questo punto di vista, ci si può tuffare nell’esperienza della ricerca con Volunia. L’aspetto più interessante è sicuramente quello di poter parlare con altri utenti che stanno visitando lo stesso sito internet: come mi ha fatto notare l’utente “Barretta” è sicuramente un modo per mantenere la discussione sul proprio sito ed evitare di disperderla su forum o altri spazi che spesso non rispettano la citazione della fonte di un articolo e in genere la proprietà intellettuale, anche quando non è tutelata in modo restrittivo ma attraverso licenze libere.

Per il resto, la ricerca sembra migliorata a detta di chi lo utilizzava già dalle primissime fasi. L’interfaccia è più pulita ed essenziale. Io vedrei bene un browser Volunia, ancora più compatto e con tutte le funzioni integrate. Sicuramente incentiverebbe l’utilizzo quotidiano. Non so però quali competenze siano necessarie e soprattutto se il team di Volunia le possiede. La mia è solo un’idea, staremo a vedere.

Capitolo mappe: come sapete una delle novità di Volunia è quella relativa alle “mappe” dei siti internet, che permettono di navigare tra le pagine seguendo un ordine gerarchico e stilizzato come una piccola cittadina. L’idea è vecchia per chi ha avuto a che fare con la creazione di siti internet, ma è la prima volta che la mappa viene offerta al visitatore sistematicamente come presentazione del sito. Ho creato la mappa di Chi-quadro, spero che in futuro potrà essere personalizzata con temi nuovi e magari “fatti in casa”.

Traendo le conclusioni, ho concesso a Volunia un periodo di prova, mettendolo come motore di ricerca predefinito. Aspetto il lancio del 14 Giugno e le settimane successive per vedere se ha successo oppure no.

In Inghilterra direbbero: “It’s worth a try!”.

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