Loquaci come Raikkonen

E’ appena finito il Gran Premio del Belgio 2013. Vettel ha vinto meritatamente con la sua Red Bull, allungando il vantaggio su uno sconsolatissimo Alonso e un Raikkonen sornione. Il finlandese, infatti, ha fatto finta di non capire il richiamo dal proprio muretto dei box: il suo ingegnere gli chiedeva di andare tranquillo sul freno anteriore sinistro, surriscaldato, sentendosi dire come risposta in radio:

“I don’t understand anything… Everything looks fine.”

Morale della favola, Kimi deve ritirarsi con una rottura dei freni proprio mentre era in sorpasso su un opaco Felipe Massa alla frenata “Bus Stop”.

Si conclude così dunque la serie di 27 piazzamenti a punti consecutivi per Raikkonen, nuovo record assoluto in Formula 1. Nel Mondiale Piloti, inoltre, scivola dalla seconda alla quarta posizione, soprassato da Alonso e da un Hamilton che a me fa già paura per l’anno prossimo sinceramente.

Che dire. Iceman non si smentisce mai!

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Comunione e Lapidazione

Fonte: repubblica.it

Chi è senza peccato, scagli la prima pietra.

A quanto pare, Comunione e Liberazione sta esercitando pressioni per far sì che la legge sull’omofobia venga bloccata in Parlamento.

Non mi meraviglio del modus cogitandi medievale dei ciellini, ciò che mi sorprende invece è il fatto che non hanno pensato che a molti, all’interno delle gerarchie ecclesiastiche, potrebbe tornare molto utile questa legge.

A buon intenditor…

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Mai assisi

Sono appena tornato da una bella esperienza di pellegrinaggio sul “Cammino” di Assisi. Un’esperienza sicuramente diversa dal mio Cammino appena trascorso in Spagna, ma non per questo meno significativa.

L’enorme differenza è stata il non essere più solo: una grande gioia ed un grande entusiasmo mi hanno investito nel ritrovare la mia comunità di Rover, arricchita dall’Interclan “Aquile alle alte vette” che raggruppa Bari, Bitonto e Molfetta. La cosa mi ha un po’ stordito, ad essere sinceri. Purtroppo a camminare da solo per tanti giorni sono diventato un pellegrino-bestia, una specie di macchina che vive della meta e aspetta solo di macinare i chilometri che lo separano dal punto di arrivo. Non significa essere veloci (non lo sono mai stato): significa essere determinati a vivere la strada in modo intenso ed emotivo, aiutato dalla fatica. L’unico vero ristoro è quello che si trova nella doccia a fine tappa.

Reinserirmi in un contesto sociale, limitatamente al pellegrinaggio, non è stato facile per me. Sono stato spesso combattuto e capisco di essermi comportato a volte come un corpo estraneo. Certo, un Rover-Scout ha anche bisogno dei suoi momenti di solitudine autentica per vivere la propria Strada in modo genuino. Per questo mi dispiace se questo mio comportamento può aver infastidito qualcuno.

D’altro canto, quando si è stati insieme, ho cercato di condividere il mio entusiasmo dilagante per essere ancora una volta un pellegrino. Ho conosciuto nuovi Rover, ho passato un po’ di tempo con quelli del “mio” Clan e ho rotto i coglioni un po’ a tutti. A volte ho fatto un po’ da traino quando il morale iniziava a diventare pericolosamente basso, grazie alla freschezza d’animo e alla sicurezza che ho avuto in regalo dalla mia precedente esperienza spagnola.

Incontrare Francesco ad Assisi, infine, è sempre sconvolgente. Si viene travolti dal vigore e dall’attualità della sua testimonianza. Poco importa se si è credenti oppure no. La vita di Francesco non può lasciare indifferenti. Essa è un grande esempio e fa sentire a tutti il bisogno di non essere “mai assisi”, mai adagiati su una vita pericolosamente borghese e vuota. La vera rivoluzione, in questo caso, parte dal tuo animo e dal tuo modo di pensare. Tutto ciò che è all’esterno di te stesso diventa obbiettivo di cambiamento solo se si è cambiati sé stessi e si riesce ad essere testimoni coerenti con il proprio esempio.

Ritorno in città nuovamente determinato, con un altro mattoncino nel muro che mi protegge dalla pochezza della routine quotidiana.

E se posso aver aiutato a riparare lo stesso muro a qualche mio fratello, allora questo Cammino ha avuto davvero un senso.

 

Vecchio scarpone, d’ogni emozione

Vinci la tentazione:

Finché nel cuor c’è gioventù,

Non si resiste più.

 

E ora, si va.

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Come chiedere una collaborazione ad un’azienda, da blogger

Cosa NON fare assolutamente!

Cosa NON fare assolutamente! Messaggio su Facebook e dominio di secondo livello. Vade Retro, Blogger!

Come primo lavoro, sono stato abbastanza fortunato a beccare qualcosa che mi piace fare, anche se completamente slegato dalla mia formazione universitaria: gestire un negozio online, una gioielleria per la precisione: 21Diamonds Italia.

Personalmente, l’aver raccolto un po’ di esperienza dal lato “azienda” e da quello “blogger” mi permette di dare alcuni consigli utili in qualsiasi ambito, se da blogger vi proponete ad un’azienda per una collaborazione o lavoro retribuito.



Quello che gestisco, come ho appena detto, è un negozio di gioielli. Per questo cerchiamo e siamo molto cercati dalle cosiddette “fashion bloggers”. Alcune di queste (quasi tutte donne, c’è da dire) vengono contattate direttamente da noi se pensiamo che possano essere professionali e adatte a questo tipo di collaborazioni. Il più delle volte, invece, riceviamo proposte di candidate che non sempre danno l’impressione di essere interessate al lavoro, ma solo ad avere gioielli da indossare per fare le spavalde con le amiche.

Care bloggers, ricordate che è un lavoro e dunque è richiesta professionalità. Posso essere felice di aver trovato ottime bloggers come Gloria Bombarda e Eleonora Petrella. L’iniziativa è stata la mia ed è stato un piacere collaborare con loro. Scambi di email sempre cordiali, post e fotografie di ottima fattura, insieme a link precisi verso il nostro store.

Tra le tante auto-candidature, ho accettato solo Marie Zamboli per il modo serio in cui si è presentata e per come sono andati avanti i contatti. Il suo unico “errore” è stato quello di avviare i contatti scrivendo un messaggio alla nostra pagina Facebook. E’ sicuramente un metodo facile e veloce, ma la professionalità di una email è fuori discussione. Quando però c’è sostanza, si può anche chiudere un occhio sulla forma.

Raccomanderei, inoltre, di evitare le solite email copia-incollate a decine e decine di aziende, nella speranza di ottenere almeno una risposta positiva su cento. E’ un po’ come mandare il proprio curriculum senza una lettera di motivazione pensata ad arte per la posizione lavorativa che si vuole ottenere: si può avere fortuna e non si perde tempo, ma vengono a mancare efficacia e professionalità.

Un altro grande consiglio è quello di avere un proprio dominio di primo livello. A nessuno interessano i vari “sonobellissima.blogspot.com”. Sappiamo tutti che avete un blog su Blogspot solo perché vi fa mettere le pubblicità di AdSense. Sono stato un blogger anche io. Un dominio non costa quasi niente, ma vi permette di presentarvi in modo univoco e di crearvi un piccolo “marchio”, utilissimo in fase di Search Engine Optimization (se non sapete cos’è, beh allora conviene o informarvi, o chiudere il blog).

Nel messaggio che scrivete, spiegate all’azienda perché conviene avviare una collaborazione con voi. Qual è il vostro tratto distintivo? Cosa vi separa dagli altri blogger? Perché proprio voi? Dall’altro lato del monitor c’è sempre una persona da convincere, e dunque siate persuasivi, ma non paraculi.

Non contattate con pseudonimi, altrimenti non vi rispondo neanche con il mio nome e cognome! E mettete un dannato link al vostro blog...

Non contattate con pseudonimi, altrimenti non vi rispondo neanche con il mio nome e cognome! E mettete un dannato link al vostro blog…

Link, link e ancora link. Tutto si basa su questo: quanto è prezioso il vostro backlink al nostro sito? Quanto traffico generate? Il nocciolo della questione sta tutto qui. Non contattate qualcuno senza inviare nemmeno un link al vostro blog, chiedendo solo di avere dei prodotti. Farà letteralmente girare i cosiddetti. Poi vabbè, gestendo un profilo aziendale bisogna sempre “sapersi comportare” per evitare figuracce come quelle dell’ATAF di Firenze.

Non sottovalutate i Social Media! Avere una pagina Facebook e Google+, oltre che un account Twitter e un canale YouTube, tutti seguiti e amati dai vostri follower, incrementa vertiginosamente le possibilità che un’azienda inizi a lavorare con voi.

Riassumendo, si può dunque dire:

  • Siate professionali! Un dominio di primo livello aiuta da questo punto di vista.
  • Contattate tramite email e non tramite social network.
  • Informatevi sul “lavoro” di blogger: dovete essere familiari con link building e SEO.
  • Curate i vostri Social Media.
  • Siate cordiali e poco arroganti.
  • Le aziende non hanno quasi mai un ritorno economico per i vostri post, sappiate essere unici e originali!

Spero che questi piccoli consigli vi possano aiutare ad avere un grande successo con il vostro blog!

Ultima nota: nel caso in cui vogliate fare sul serio con la vostra presenza online, consiglio vivamente di leggere il libro di Riccardo Scandellari: Fai di te stesso un brand. Il testo è pieno di buoni consigli e “best practices” per diventare un punto di riferimento della vostra “nicchia” online.

Last but not least: hai un’esperienza da condividere o dei consigli? Lascia un commento e sarò lieto di ascoltarti.

Buon blogging a tutti!

— Curioso di sapere come si fa a camminare per 26 giorni senza mai fermarsi? Leggi il racconto del mio Cammino di Santiago!

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Presentazione 21Diamonds

Dal primo di giugno ho iniziato a lavorare per la compagnia tedesca 21Diamonds, occupandomi di gestire tutto lo store italiano. Il negozio si occupa della vendita di gioielli e orologi online, compresi gioielli pienamente personalizzabili.

I prezzi sono molto competitivi e le spedizioni, sempre gratuite, sono affidate a FedEx (azienda seria). La peculiarità di questo negozio è il concedere ad ogni cliente l’opportunità di creare il proprio gioiello ideale in pochi e semplici passi:

Come creare il proprio gioiello.

Le combinazioni possibili diventano in questo modo pressoché infinite!

Siamo presenti in molti stati europei (oltre al Brasile) e l’ambiente di lavoro è davvero ottimo. Ovviamente sono un po’ di parte, dato che gestisco il sito italiano, ma vi invito a dare un’occhiata al sito nel caso siate alla ricerca di un anello di fidanzamento o di un gioiello unico e personalizzato secondo i vostri gusti.

Molti clienti non si fidano ad acquistare online gioielli che possono costare facilmente alcune centinaia di euro. Per questo viene offerta una clausola “Soddisfatti o rimbosati” che dura ben trenta giorni dal momento del ricevimento del gioiello, oltre ad un cambio misura gratuito per gli anelli personalizzati. Una scelta che viene spesso apprezzata, soprattutto nelle recensioni lasciate su Trustpilot.

Mi raccomando, dateci un’occhiata! Il link è facile da ricordare: www.21Diamonds.it

Happy shopping!

 

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