La neve d’Aprile (Peregrino preview)

Posted by on 30 Giugno 2014

“Usciti da quel piccolo paesino, il sentiero era circondato da bellissime colline e foreste. Tutto era stato coperto dalla brina durante la notte. Io e Caleb chiacchieriamo e camminiamo per scaldarci. All’improvviso, appena saliti in cima ad una piccola altura ed entrati in un altro villaggio, iniziò a nevicare copiosamente. In un batter d’occhio case, strade, marciapiedi e campi vennero avvolti in una coperta bianca.

Nonostante fossimo sicuri di essere sobri e aver smaltito la sbornia della serata precedente, ci scambiammo uno sguardo pensieroso. Un americano dal Kansas e un italiano dalla provincia di Foggia: solamente due persone cresciute in una foresta tropicale avrebbero potuto essere meno esperti con la neve di noi due. Scoppiammo a ridere. I più grossi fiocchi di neve che abbia mai visto si posavano soffici sui miei guanti, sul mio zaino e sul cappellone della mia uniforme. Più divertente ancor sarà!

In mezzo al nulla, potevamo alzare lo sguardo e ammirare un’infinita cascata di enormi cristalli di ghiaccio che copriva per intero il cielo grigio fino all’orizzonte. Un’incredibile forza della natura a cui non eravamo per niente abituati. Finito l’effetto sorpresa, tuttavia, la nostra attenzione tornò al freddo e a come evitare di diventare due pupazzi di neve viventi. Le frecce gialle inoltre iniziavano a scomparire sotto la soffice ma inarrestabile avanzata del manto di neve. Non c’era tempo da perdere.

Arrivammo in pochi minuti a Mañeru, l’ennesimo minuscolo paesino sul Cammino di Santiago. Non avendo fatto ancora colazione, decidemmo di fermarci nella prima tienda disponibile. Entrammo in un mini-market quasi sfondando la porta e venendo investiti dall’aria calda che c’era all’interno, rischiando di spaccarci come dei cubetti di ghiaccio buttati in una pentola con acqua bollente. Buenos dias!

La sosta doveva essere breve, e la ragazza al bancone capì subito di cosa avevamo bisogno: un bocadillo al volo, con chorizo della zona e molto piccante. Ne mise almeno duecento grammi nel panino. Era così abbondante che avrei potuto inginocchiarmi di fronte al balcone e chiederle di sposarmi con prosciutti e caciotte a fare da testimoni. Lì, sotto la neve, in Cammino.”

– Piccola anteprima della storia che sto scrivendo sul mio Cammino! Spero vi piaccia, magari lascerò altri piccoli estratti prima di riuscire a scriverla e correggerla tutta. Nel frattempo è sempre disponibile il racconto (completo ma meno narrativo) sul blog, raggiungibile qui: Racconto del Cammino di Santiago. Commenti e critiche sono ben accetti!