Inserire un titolo – Episodio 1

 

Nebbia. E’ l’alba. Il sole spunta sulla sua testa dopo una notte fredda e umida passata a pensare a quello che sarebbe successo l’indomani. Dormire? Un lusso. Il riposo non lo vede da giorni, anche quando gli capita di battere l’insonnia. Non ricorda l’ultima volta che si è svegliato pieno di energie. Queste deve farsele venire in seguito, se vuole continuare ad alzarsi e vivere il giorno successivo. Ma di certo le energie non le ha mai trovate la mattina.

I sogni sono spesso inquietanti. La solitudine lo attanaglia. Eppure il sole continua ogni giorno ad affacciarsi oltre l’orizzonte. Alla stella del mattino egli però preferisce le stelle del cielo notturno. Quelle le puoi guardare, osservare, dar loro un nome dopo aver immaginato di scovare una forma. Il sole no. Anche quando è coperto dalle nuvole, fissarlo gli dà fastidio.

Il pensiero della morte lo accompagna. Non perché la veda vicina, o la desideri. Tutt’altro. Ne è incuriosito, affascinato. Non è spaventato dalla giornata che sta per affrontare. Sa che la morte è sempre lì, pronta a soddisfare la sua curiosità. Ma non oggi. Non ancora. Non è uno di quelli che si fa raccontare la fine di una storia senza ascoltarne gli sviluppi intermedi. Allo stesso modo non vuole conoscere la morte prima di aver vissuto la sua vita. La aspetta, senza fretta. Di sicuro arriverà.

L’enorme campo che si stende ai suoi piedi accoglie con gioia la visita dall’alto del sole che sorge.

“Come aveva promesso / per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo / salvezza dai nostri nemici / e dalle mani di quanti ci odiano”.

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Huxley e Orwell

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L’epistola di Schroedinger

Se Schrödinger fosse vissuto in Italia ai nostri tempi, credo che avrebbe usato una semplice lettera per il suo famoso paradosso.

Proprio come il gatto nella scatola, così quando imbuchi una lettera o spedisci un pacco non puoi essere sicuro del suo “stato vitale” fin quando il destinatario non ti risponde. Visti i tempi biblici di consegna a cui le Poste Italiane ci hanno abituato, questa vita-non-vita della lettera è qualcosa con cui tutti, prima o poi, dobbiamo fare i conti.

Non si sa per quale oscura alchimia, inoltre, maggiore è il valore che tu dai alla corrispondenza, tanto più i ritardi sembrano accumularsi.

Silence like a cancer grows.

 

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Just a song you may not know

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=kUJioEsOlo0]

I’d rather be a sparrow than a snail.
Yes I would.
If I could,
I surely would.

I’d rather be a hammer than a nail.
Yes I would.
If I only could,
I surely would.

Away, I’d rather sail away
Like a swan that’s here and gone
A man gets tied up to the ground,
he gives the world
its saddest sound,
its saddest sound.

I’d rather be a forest than a street.
Yes I would.
If I could,
I surely would.

I’d rather feel the earth beneath my feet,
Yes I would.
If I only could,
I surely would.

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Vacanze friulane

Foto scattata durante il Campo Mobile Nazionale Scolte e Rover FSE 2012.

E anche queste vacanze estive sono già (purtroppo) virtualmente finite. Dopo aver passato un paio di mesi molto difficili sotto ogni punto di vista, avevo il bisogno improrogabile di vita all’aperto, vita da Rover. Respirare aria di montagna mi ha rigenerato psicologicamente, e adesso sono pronto per il rush finale che spero mi porterà alla tanto agognata laurea.

Alcuni recenti avvenimenti personali mi hanno fatto molto pensare, e non c’è tempo migliore del campo mobile per riflettere e prendere decisioni. Rimane comunque la fiducia nei prossimi mesi e nelle sorprese che possono regalare.

Domani, l’anno scorso, “prendevo” la Partenza e “arrivavo” a Santiago (un saluto alla sintassi italiana, ma ci siamo capiti). I ricordi e le emozioni sono ancora fortissimi, come anche la voglia di ripartire e rifare tutto il Cammino. Tante cose da fare dopo la laurea, e tra queste ci sarebbe anche cercare un lavoro. Vorrei poter disporre di qualche mese lontano dal tempo, per potermi ricaricare ancora e poi affrontare “X” anni di vita lavorativa. La testa ancora non mi aiuta, viaggia lontano dal mondo borghese. E’ stata libera: non vuole tornare più indietro.

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