Latte freddo

Posted by on 27 Maggio 2014

Sono serate abbastanza impegnative.

La scrittura di “Peregrino” avanza più regolarmente rispetto a Marzo. In modo più o meno volontario, mi sono esiliato dalla vita mondana di Monaco di Baviera. Meno distrazioni, più parole su un foglio bianco. Non un boccale di birra tra amici, ma un bicchiere di latte freddo bevuto di fronte al monitor del mio fido laptop, romito.

L’indice della mia mano sinistra sul tasto CTRL e il medio sulla S scandiscono ogni due minuti i progressi di ogni capitolo.

Sant’Agostino disse che la vita è un libro e chi non viaggia è destinato a leggerne solo una pagina. Scrivere un piccolo libro su un viaggio, d’altro canto, sembra molto simile a rileggere la propria vita. Al ritmo di una canzone folk.

Peregrino, Quién te llama?
Qué fuerza oculta te atrae?