A pochi giorni dalla storica vittoria nel referendum sull’energia nucleare, a Roma si svolge un importante incontro promosso dall’ENEA sui metodi per ricavare energia dal mare.
Onde e correnti marine rappresentano infatti, a detta degli organizzatori, un “potenziale enorme” ed è impossibile dargli torto. Un movimento continuo, perpetuo, e dalla forza imponente che attende solo di essere trasformato in energia elettrica a basso impatto ambientale.
Attualmente funzionano soltanto pochi prototipi, ma si prevedono investimenti consistenti nei prossimi anni e la mia speranza è che l’Italia faccia da “apripista” avendo a disposizione migliaia di chilometri quadrati di coste. Invece di andare a trivellare nell’Adriatico in cerca di gas e petrolio, si potrebbe investire in ricerca. Ma torniamo sempre allo stesso problema: la politica e le sue scelte affaristiche e non di sviluppo.