Il buon esempio: I fratelli Cervi

Posted by on 18 Settembre 2011

La famiglia Cervi negli anni '30. La foto è presa dal sito dell'Istituto Alcide Cervi: http://www.fratellicervi.it

Gli ultimi eventi politici e il trend delle notizie che vengono battute dalle testate giornalistiche mi hanno fatto pensare.

Personaggi squallidi si accavallano nei telegiornali e occupano le poltrone dei talk-show più famosi. E’ per questo che ho pensato ad una nuova rubrica per il mio blog: “Il buon esempio”. Vorrei farvi conoscere altri personaggi, altre storie, invece di riempirvi la testa con intercettazioni e sputtanamenti vari. Non vorrei che la memoria storica di alcuni veri Uomini andasse perduta a beneficio dei troioni di Arcore.

Per cominciare, vi racconterò di sette consanguinei: i fratelli Cervi. Essi furono i sette figli di Alcide Cervi e di Genoveffa Cocconi ed appartennero a una famiglia di patrioti italiani. Uomini integerrimi e dai profondi convincimenti democratici, presero attivamente parte alla Resistenza (costituendo una banda armata) pagando con la vita la propria fedeltà a quegli ideali di libertà e di giustizia sociale che erano stati loro trasmessi fin da bambini dal padre. Fatti prigionieri, vennero fucilati dai fascisti il 28 dicembre 1943 nel poligono di tiro di Reggio Emilia. La loro storia è stata raccontata, fra gli altri, dal padre. I sette fratelli si chiamavano: Gelindo, nato nel 1901; Antenore, nato nel 1906; Aldo, nato nel 1909; Ferdinando, nato nel 1911; Agostino, nato nel 1916; Ovidio, nato nel 1918; Ettore, nato nel 1921; avevano due sorelle, Diomira e Rina. (fonte: wikipedia.org)

Ad ognuno di loro fu assegnata, postuma, la “Medaglia d’argento al valor militare” con la seguente motivazione:

«Appartenente ad una schiera di sette fratelli, che primi tra i primi, formando una squadra cementata dai vincoli del sangue e della fede nella rinascita d’Italia, iniziava l’impari lotta armata contro i nazifascisti. La sua casa, che fu asilo ai perseguitati politici e militari e fucina di ogni trama contro il nemico oppressore, veniva attaccata e incendiata e, dopo strenua difesa, i sette fratelli ridotti all’estremo limite di ogni resistenza venivano catturati, torturati e barbaramente trucidati. La fede ardente che li ha uniti in vita ed in morte ed il sacrificio affrontato con eroica, suprema fierezza, fanno di essi il simbolo imperituro di quanto possano l’amore di Patria e lo spirito di sacrificio.»

Per chi volesse leggere la storia completa dei sette fratelli, rimando a questi link: Wikipedia e Istituto Cervi.